La discesa dal bosco al grigio fumo, unto, latente che violenta silenziosamente corpi vuoti dall’anima assopita, tossica.
Bambole di spilli che mi guardano bruciare.
Il tempio di paglia che ho costruito resiste.
Per un tempo resisterà.
Chissà se verrà il bel tempo.
Chissà se la pioggia metterà a sognare il fuoco.
Forse divamperà e io brucerò ancora.
Il fumo rimane, rimarrà per sempre ormai.
Il respiro in una maschera a gas.
Resisterò senza ossigeno negli abissi di un oceano di ossidiana. Urano e Gea.
Sarò Circe, maga imperfetta.
Erbe, respiri, notti di luna.