Parlavano a bassa voce i becchini bianchi.
Le magnolie sono un groviglio di solitudine.
Il profumo del sandalo mi culla e risveglia la mia fame di vita.
Denudata della pelle indurita dal sole, sentivo il gelido argento che brillava.**Il petrolio si era sciolto come miele dai riccioli increspati.
I fiordalisi parevano vestirmi di lividi freschi.
L’angolo della finestra tagliava di luce il seno di seta.
Avrebbero approfittato della statuaria morte apparente che mi baciava:
Epipole vestita da uomo, guerriera caduta, lapidata.Gioivo oggi in un corpo dolente,
fragile di forza sconosciuta.
Donna senza vestiti in un letto di morte.
Guardavo il sangue sui loro abiti candidi.
Gli occhi vitrei profumavano di miracolo.
I miei erano bagnati delle acque calde dei Caraibi.Faticavo a muovermi, ero gelida.
Le donne mi innaffiarono ai raggi del mezzogiorno.
Fiorii di pelle rosa e gli alberi enormi mi parlavano con dolcezza.
Le mani erano antiche di una strega creatrice.
Nel nuovo mondo avanzavo verso la mia femminilità.