Chi Sono

La donna che vorrei essere.
L’alter ego che, nell’età dello sviluppo, ho rinchiuso nelle carceri della mia anima.
Le ho dato le chiavi qualche tempo fa, non l’ho aiutata né guardata, vergognandomi di me stessa per non aver ascoltato le sue grida prima.
Stiamo facendo amicizia; lei comincia a parlare e io a darle spazio.
Quando glielo concedo, è un fiume in piena di rabbia, ma se la lascio parlare senza reagire imparo tante cose nuove.
Nataly dà voce al mio dialogo interiore, stimolato dalle presenze che mi passano accanto ogni giorno.
Nataly dà voce alle donne che rimuginano, desiderose di cambiamento, ancora legate a una mente stretta: “seghe mentali delle donne “le chiamano.
Ironicamente, sogghigna e con provocazione risponde.
Nataly indossa una gonna larga appena sotto il ginocchio, un gilet troppo grande e ha i capelli scomposti.
Legge Sylvia Plath, Virginia Woolf e ascolta musica datata.
Non so dirvi molto di lei; la conosco appena.
So che un tempo era una ribelle.